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Avvezzi ad ascoltar le altrui doglianze

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Avvezzi ad ascoltar le altrui doglianze

si vince il giorno sopportando stenti

e a sera non si confida nel miracolo

ma in una forza nuova che sul viso

sveli dell’anima il vigore

ed in un agile pensiero risollevi

con un fremito il corpo ignavo.

 

Ma quando l’equilibrio prende a vacillare

al culmine d’una goccia sopra l’orlo

ed il cedimento affiora e si palesa

in segni più frequenti e più marcati

tra la folla d’anime  cospicua

_soccorsa con moniti e con sproni_

non c’è nessuno pronto ad elargire

quel  bene che a iosa ha ricevuto.

 

 

 Dedalus - 04/02/2021 20:59:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Riflessione su un quadro che rimanda echi di una tristezza indicibile. Come sempre il linguaggio e lo stile uniti alle caratteristiche tecniche fanno sì che non si può non riconoscere il talento della poetessa. E c’è poesia anche nel solo dire "al culmine d’una goccia sopra l’orlo" che definisce la classica goccia che trabocca, come anche c’è da notare la musicalità eccezionale riscontrabile negli ultimi versi. Anche in questa lirica la nota biografica prende il sopravvento con una successione di sensazioni vive ... concentriche, con accenni a particolari da cui emergono sfumature di una sensibilità tanto acuita da giungere quasi al parossismo. Molto molto bella!

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